X Conferenza Presidenti AVO: Relazione del Presidente e intervento di Padre Pangrazzi

 

Pubblichiamo (sotto) l’integrale Relazione presentata dal Presidente Massimo Silumbra durante l’Assemblea del 18 maggio 2019, nonché  (a destra) il materiale relativo all’intervento di Padre Arnaldo Pangrazzi.

“I Cammini dell’AVO”
Relazione di chiusura lavori a cura di Padre Arnaldo Pangrazzi

RELAZIONE DEL PRESIDENTE MASSIMO SILUMBRA

“Carissimi,

in scadenza del primo mandato, ho maturato la consapevolezza che il lavoro iniziato nel 2016 non sia ancora compiuto e che tuttavia la strada prescelta sia quella giusta e vada quindi percorsa sino in fondo.

Alcune considerazioni ritengo siano però necessarie.

Vorrei prima di tutto evidenziare l’impegno straordinario profuso da tutti i membri del Consiglio uscente, e ringraziarli prima di tutto per l’Amicizia dimostrata reciprocamente, per il grande lavoro svolto e per la passione con cui hanno assolto a questo delicato compito e affrontato il loro incarico in maniera attenta, proattiva e con una partecipazione straordinaria.

Così pure vorrei citare pubblicamente il nostro caro ex presidente Claudio Lodoli che con l’illuminata intelligenza che sempre ha caratterizzato la sua presenza in AVO ha evitato ogni ingerenza nella nuova gestione mantenendo un basso profilo e continuando a lavorare, nell’ombra, in favore dell’Avo e a garantire il suo appoggio discreto a me personalmente e al nuovo direttivo.

Per la sua grande e sincera amicizia e per questa sua cortese discrezione voglio ora ringraziarlo con affetto.

Ci siamo trovati ad affrontare e gestire una fase delicata del nostro percorso storico e abbiamo cercato di fare tesoro del patrimonio di sapere, di esperienza e di obiettivi realizzati negli anni precedenti, scegliendo di seguire, in continuità con chi ci aveva preceduti, la via impervia di un rinnovamento strutturale e morale, mettendo a valore l’eredità dei nostri predecessori quale garanzia a conferma della solidità della Federazione nei confronti di tutte le Avo associate.

Tre anni di incarico sono certamente pochi per poter avviare un percorso con obiettivi misurabili e per portarlo a compimento.

Forte è il rammarico per il fatto che non siano state presentate altre candidature alla Presidenza Federavo e altre liste per il ruolo di Consiglieri: un segnale che non bisogna sottovalutare e che anzi ci deve fare riflettere, ponendosi come uno dei principali argomenti di discussione che il nuovo Consiglio Direttivo dovrà affrontare nei prossimi 3 anni.

Un’Associazione che si voglia definire moderna e dinamica, non può correre il rischio di estinguersi per mancanza di un interesse morale forte e radicato alla gestione e alla direzione della propria struttura.

La dialettica e il confronto sono alla base di ogni convivenza civile e democratica: solo da questi impulsi può nascere una vera capacità di gestione, un’attenzione alla nostra “cosa pubblica”, una passione pura e forte per il bene del nostro ideale e per il suo mantenimento nel tempo.

L’Avo vive la crisi che permea tutta la nostra Società, dove le tentazioni di disimpegno sono forti e i segnali di intolleranza e di esclusione prevalgono su quelli di accoglienza ed inclusione; occorre essere consapevoli che senza un lavoro paziente di formazione il nostro patrimonio umano è destinato ad essere

fagocitato dalle nuove tendenze al disimpegno sino al rischio reale di una futura estinzione fisiologica.

Non possiamo correre questo rischio e dobbiamo invece impegnare energie e idee per scongiurare questa fine che significherebbe la mortificazione di quell’ideale nato dalla mente geniale di chi ebbe la felice intuizione di creare, tanti anni fa, la nostra Associazione.

Questa è la principale criticità interna alla nostra Associazione; molte altre ve ne sono anche all’esterno e tutte necessitano di una risposta: i bisogni che emergono dai territori sono in rapida evoluzione e richiedono un altrettanto veloce adeguamento che si rivolga alla domiciliarità, ad una presenza capillare nelle strutture psichiatriche, a un riposizionamento nel servizio offerto nelle RSA e nella Case di riposo che superi la logica del “fare” per ridefinire la natura più profonda del nostro esserci per costruire relazioni, dare supporto amichevole e offrire condivisione e accoglienza.

Dicono i sondaggi che la popolazione italiana sta invecchiando sempre più e questa tendenza non è estranea ai nostri volontari; ecco allora l’importanza di operare affinché si persegua davvero quel ricambio generazionale indispensabile per dare continuità e innovazione al servizio e all’Associazione.

La strada da seguire per gestire questo cambiamento non può che passare attraverso alla Formazione, sia essa rivolta ai nuovi volontari, si spera sempre più numerosi e giovani, sia permanente e continua per chi già vive l’Avo e coglie il bisogno di parteciparvi in modalità più attente, definite, organizzate.

In politica si sente spesso parlare di rottamare, di rottamazione: sia chiaro che in Avo non vi è nessuna intenzione di procedere in tal senso! Anzi: il patrimonio di sapere, di cultura, di esperienza dei nostri volontari “senior” deve essere valorizzato e utilizzato per creare un vero scambio costruttivo, in modo da amplificare, trasmettere e tramandare tutto il bene che in questi anni è stato prodotto e riversato sugli ammalati e tra noi volontari.

Il programma del prossimo triennio dovrà cercare di dare risposte a questi bisogni attraverso un percorso formativo continuo e capillare utile a creare un ricambio di pensiero e di interessi nuovi e rinnovati verso l’impegno associativo.

Il volontario Avo dovrà rendersi sempre più conto di non essere un singolo individuo che mette a disposizione tempo e buona volontà, bensì di far parte di un gruppo coeso e organizzato, formato da cittadini attivi e consapevoli dell’importanza del messaggio che quotidianamente viene offerto attraverso al servizio e convinti che senza un’organizzazione moderna e dinamica la struttura non è in grado di reggere e proseguire nel tempo.

Tre anni fa, nel mio primo programma di mandato, avevo voluto focalizzare l’attenzione su due figure centrali: gli ammalati da un lato e i volontari dall’altro, proprio per far capire che il nostro servizio che è rivolto a colmare le solitudini e le sofferenze degli ammalati, non può esprimersi compiutamente se prima, a monte, non vi è attenzione, rispetto ed accoglienza tra di noi volontari, per darci sostegno reciproco, per sentirci tutti parte di un grande progetto, per far si che ognuno abbia a cuore il destino ed il futuro dell’Avo.

Le principali Attività svolte nel triennio

  1. Avvio di un dialogo aperto e costruttivo volto a favorire un sempre maggiore avvicinamento della Federavo alle AVO locali; è stata assai gradita l’iniziativa di far incontrare il Consiglio Direttivo con i volontari di alcune regioni (Piemonte, Lazio, Campania) per facilitare lo scambio e la conoscenza reciproca. Un’esperienza bella che vorremmo ripetere in altre zone.
  2. Risoluzione di alcune situazioni legate a criticità territoriali (Avo Campania in primis) che avrebbero potuto mettere a repentaglio tutto il sistema Avo; si è operato con fermezza e coesione per ripristinare una situazione di diritto e di democrazia riuscendo a trasformare una situazione negativa in una opportunità di crescita e di rinnovamento delle motivazioni e della partecipazione. Un ringraziamento vada al Collegio dei Probiviri che ha saputo svolgere con equità e attenzione il suo delicato ruolo.
  3. Valorizzazione dei giovani volontari attraverso un primo incontro nazionale (autunno 2018) a cui vorremo dar seguito nel prossimo futuro con un progetto dettagliato ed organico.
  4. Incremento delle attività formative ad ampio spettro con un’iniziativa svolta nel 2017 rivolta a tutti i presidenti coinvolti in tre diverse sessioni suddivise tra Nord, Centro e Sud Italia a cui ha aderito la quasi totalità delle Avo.
  5. Formazione specifica per figure di riferimento ingaggiate dai presidenti regionali per farsi portatrici nei vari territori delle tematiche su tutor, selezionatori, responsabili (Marzo 2019).
  6. Organizzazione annuale delle Conferenze dei Presidenti aperte a tutti i volontari (Lecce 2017 e Caserta 2019) e del Convegno Nazionale di Chianciano (2018): momenti aggregativi e di formazione permanente che hanno riscosso un grande successo
  7. Creazione del nuovo sito Federavo e ampliamento dei servizi di informazione e comunicazione web con la gestione demandata alla redazione del Nuovo Noi Insieme che quotidianamente inserisce notizie, foto, video, servizi e approfondimenti e ripresa della stampa cartacea semestrale del giornale NNI graficamente rinnovato ed inviato gratuitamente a tutte le Avo.
  8. Abolizione del sistema di contribuzione economica alla vita associativa da parte delle Avo che tante polemiche e riserve aveva sollevato e, parimenti, riduzione dei costi generali di gestione.
  9. Organizzazione dell’Udienza generale delle Avo d’Italia da Papa Francesco
  10. Azioni di promozione dell’Associazione attraverso la programmazione sulle reti TV nazionali del video Avo; progetto di collaborazione con la rete di vendita delle Edizioni Paoline; partecipazione Federavo al Festival Internazionale di Economia di Trento.
  11. Diffusione della Giornata Nazionale Avo demandata alle singole Avo locali con una matrice grafica e di contenuti comune in tutta Italia
  12. Partecipazione in ruoli apicali all’interno del Forum del Terzo Settore e supporto offerto alle Avo per gli adeguamenti alle nuove disposizioni contenute nella legge sul volontariato con la definizione e diffusione di un unico modello-base di Statuto da utilizzarsi da ciascuna associata.
  13. Ampliamento dei servizi di segreteria (e vorrei davvero esprimere un carissimo Grazie alla nostra Lucia Dutto) con tempi di risposta praticamente in tempo reale e spazio aperto per ogni tipo di supporto, dialogo, ascolto e intermediazione tra le Associate e la Federavo.
  14. Consolidamento dell’Ufficio di consulenza legale a disposizione delle Avo per qualsivoglia esigenza e ispiratore e realizzatore dei nuovi modelli di Statuto in risposta alle incombenze della Legge sul Terzo Settore.
  15. Realizzazione di un nuovo censimento delle Avo d’Italia (2018).

 

Le proposte per il triennio 2019 – 2022

A questa Conferenza dei Presidenti è stato dato il titolo: “Cammini”.

La scelta non è stata casuale in quanto si è ben consci che il percorso verso un rinnovamento effettivo e globale della Federavo non è stato completato e che occorra ancora percorrere molta strada per raggiungere un livello di servizio coerente con le aspettative delle AVO.

Da questa consapevolezza nasce l’esigenza di proporre un programma per il prossimo triennio sintetico e fattibile, che si basi sulla realizzazione di progetti chiari e funzionali, in grado di dare risposte concrete alle criticità emergenti e alle problematiche di cui abbiamo parlato in apertura.

Il Consiglio delle Regioni ad esempio, così come ora strutturato, ha evidenziato dei limiti funzionali, mentre nelle intenzioni dovrebbe rappresentare un’opportunità di grandissima rilevanza per le AVO e per la Federavo stessa.

Dovrà essere compito del nuovo Consiglio far si che questo Organo possa davvero svolgere al meglio il suo compito di mediatore e promotore di istanze utili a rendere sistematica, ampia, trasparente e diretta l’informazione che deve pervenire alle AVO e che dalle Associate medesime deve poter giungere agli organi federali.

Avremo modo nel prossimo futuro di analizzare questa criticità per valutare insieme con grande serenità se il modello statutario e organizzativo attuale possa ancora essere ritenuto valido e funzionale oppure se richieda una sua revisione.

Questi gli obiettivi che vogliamo porci:

  1. Incrementare il numero dei volontari attraverso il miglioramento della comunicazione sia verso l’interno che verso il mondo esterno e la promozione dell’immagine e del servizio Avo a livello nazionale.
  2. Promuovere la qualità del servizio, adeguando le linee guida della formazione base e della formazione permanente a tutti i livelli e in maniera uniforme in tutte le Avo d’Italia.
  3. Ampliare la diffusione dell’AVO sia negli ospedali, dove sono ancora tante le possibilità di sviluppo, che nelle strutture territoriali, attraverso l’offerta di nuove tipologie di servizio (domicilio, comunità alloggio, Hospice, RSA e case di riposo).
  4. Proseguire il programma di rinnovamento della classe dirigente puntando sulla formazione rivolta ai giovani volontari al fine di garantire all’Associazione continuità e capacità di rapido adeguamento alle nuove criticità sociali.
  5. Creare ed organizzare una struttura dedicata alla raccolta fondi attraverso la partecipazione diffusa ai bandi di finanziamento, consci del fatto che solo con maggiori disponibilità economiche sarà possibile sostenere e promuovere le iniziative e i progetti a favore dell’AVO
  6. Istituire un organo interno a Federavo che possa svolgere un ruolo di supporto e di controllo affinché in tutte le Avo vengano uniformemente seguiti i modelli di condotta base definiti dalla Federavo (utilizzo del logo, uso dei social, norme statutarie, corsi base e selezione, rinnovi cariche, ecc.)
  7. Svolgere un’attenta analisi interna a Federavo al fine di valutare se l’attuale struttura statutaria così come ideata ed organizzata possa ancora essere ritenuta opportuna e funzionale o se invece sia auspicabile operare un cambiamento utile a snellire il complesso normativo interno.
  8. Continuare a valorizzare e a mantenere al centro di ogni nostra attenzione le due figure chiave del nostro esistere: gli ammalati da un lato e i volontari dall’altra.

Dicevo in apertura che tre anni di mandato sono pochi per far passare certi messaggi.

Mi preme tuttavia mettere in evidenza come dai tanti incontri organizzati dalle Avo in ogni parte d’Italia a cui con grande piacere ho partecipato in questi anni, abbia avuto modo di conoscere ed apprezzare presidenti attivi e disponibili, capaci di lavorare alacremente insieme ai propri consigli direttivi; soprattutto ho avuto il piacere di incontrare tanti, tantissimi splendidi volontari: il nostro vero cuore, la nostra vera forza.

Ho così potuto maturare la certezza che questa Associazione sia ancora viva e vitale, formata da persone attente e sensibili che hanno solo bisogno di essere maggiormente coinvolte e stimolate, formate e rese protagoniste.

Ci sarà ancora tanto lavoro da fare in questi anni a venire e mi auguro che chi di voi avrà la voglia di spendersi, di metterci la testa ed il cuore e la passione a volte un po’ folle che ci anima e ci sprona a proseguire il cammino, non resterà deluso dall’esperienza ma si farà anzi portavoce e ambasciatore di un nuovo modo di vivere l’Avo.

Guardiamo avanti verso la strada che ci attende e proseguiamo il nostro cammino continuando a spargere semi di letizia e serenità intorno a noi.

Ne sono certo: da questi semi nasceranno fiori nuovi e porteranno frutti e altri alberi ancora cresceranno a fianco.

Chi verrà dopo di noi, domani, ne potrà ammirare la bellezza, goderne dell’ombra, trovare linfa nuova e nuove ispirazioni per proseguire con volontà e passione il Cammino dell’amore verso il nostro prossimo e della solidarietà.

Grazie!”