Le parole che curano (di M. Chiarmetta)

Eugenio Borgna, psichiatra novantenne, ha scritto un breve saggio su un argomento che da qualche tempo sembra scomparso e fuori moda: SAGGEZZA, parola sconosciuta e praticamente scomparsa specie per tutto ciò che riguarda la vita pubblica.

SAGGEZZA ed. Il Mulino.

Nel suo libro egli cerca di scandagliare la nostra interiorità, dove si annidano immagini e inclinazioni sconosciute, emozioni e passioni.

Egli analizza il significato delle parole che sono gli strumenti di cui ciascuno dispone, capaci di mutare le situazioni, di portare consolazione, salvezza, indirizzare la vita verso  scelte consapevoli.

Nella sua esperienza di psichiatra si è reso conto che le parole possono rappresentare un pericolo, non sempre sono accolte con fiducia.

Nei rapporti con i pazienti ha sperimentato insicurezze, in quietudini dovendo scegliere parole di salvezza, nonostante il suo lungo cammino di studio.

Sono state le sorelle religiose e le infermiere che gli hanno insegnato come sorridere e come piangere per poter far nascere la serenità nei pazienti .Per riscoprire le parole che curano, dobbiamo essere capaci di scrutare il nostro io profondo, di immedesimarci nelle emozioni, negli stati d’animo, nelle speranze di chi incontriamo in famiglia, a scuola, sul lavoro.

E quando questo non basta?

Allora la saggezza, questa somma di ragione  e di intelligenza, di intuizione e immaginazione ci aiuta a conoscere  le parole che spezzano la barriera della solitudine nella quale ciascuno naufraga quando il dolore dell’anima la invade.

Nel dialogo con le persone conta anche il modo in cui le parole si dicono. Le  parole aspre, gridate possono diventare sommesse, gentili, prive di aggressività, addirittura musicali.

E’ necessario però anche ascoltare con sguardi gentili ed assorti le parole dei pazienti senza stancarsi mai, senza guardare l’orologio, vivendo il loro modo di considerare il tempo che è diverso dal nostro.

Non dimentichiamoci mai che siamo responsabili delle  nostre parole e dei nostri silenzi ed è proprio la saggezza che ci dice quando parlare e quando tacere.

Le parole della cura sono sempre alla ricerca di frammenti di saggezza che non facciano Inaridire la speranza.

Marina Chiarmetta