GIORNATA NAZIONALE AVO: UN PO’ DI STORIA (G. Manzone)

Giuseppe Manzone ci spiega in poche righe il tragitto e gli obiettivi che hanno guidato la nascita della GIORNATA NAZIONALE AVO.

Fu intorno al 2005 che nel Consiglio Federavo – presidente il dott. Crenna – si iniziò a ragionare sul fatto che ormai le varie AVO avevano acquisito un livello di operatività molto valido e stimato nel “fare bene il bene” (savoir faire), ma mancava il faire savoire, cioè la capacità di farlo sapere sia all’interno che all’esterno. Fu perciò costituita una commissione che si occupasse di verificare la fattibilità della comunicazione e i fini primari da perseguire. La commissione era così composta: responsabile Manzone con la collaborazione di Agnorelli, Chiarmetta e Zarbà.

Furono interpellate due società di consulenza per guidarci circa una comunicazione valida su tutto il territorio nazionale, che individuasse un nuovo logo, poi scelto dalla Federavo (H sorridente con il claim: Aiutare ci unisce) e che predisponesse la parte visiva (bicchiere d’acqua sormontato dal microfono), modalità ora superate dalla nuova comunicazione nel frattempo elaborata.

Naturalmente, anche a causa della composizione del Consiglio Federavo, disseminato su tutto il territorio nazionale, e delle varie riunioni nelle quali si raccoglievano i suggerimenti e le proposte, il prodotto finito esposto nel precedente capoverso ha richiesto circa quattro anni di incontri, discussioni e stop and go, anche in considerazione delle promesse di pubblicità nazionale fatte dalle principali reti televisive, dapprima considerate possibili, ma che poi non si realizzarono.

La prima Giornata Nazionale si effettuò in tutta Italia il 24 ottobre 2009, con grande partecipazione delle AVO che nell’occasione espressero incredibili doti di inventiva, creatività ed entusiasmo.

Acquisita la data, che ruota, a seconda del calendario, intorno all’ultima settimana di ottobre, i motivi ispiratori del messaggio che si vuole comunicare rimangono sostanzialmente tre:
A – verso l’esterno: con l’intento di far conoscere alla società civile che ci circonda cosa facciamo, come operiamo e soprattutto i valori che ci guidano;
B – verso l’interno: con l’obiettivo di rafforzare l’appartenenza dei soci, di sottolineare che facciamo parte di una grande famiglia animata dalle stesse motivazioni di compassione verso le persone ammalate e che possiamo contare sulla forza del gruppo cui fare riferimento nei momenti di dubbio e da cui attingere le esperienze già vissute e maturate;
C – verso tutte le altre Organizzazioni di Terzo Settore: con l’aspirazione di fare massa contro il disinteresse, di stringere alleanze per una crescita comune, di essere più numerosi per poter incidere maggiormente specie sulle iniziative legislative, di essere attrattivi per richiamare con la nostra esperienza, ampiamente riconosciuta, altre forze che possano affiancarci o addirittura confluire nel nostro servizio, sia ponendoci come testimoni credibili, sia attirando nuovi volontari.

Con questa nota si è cercato di informare i soci più giovani di servizio e rispolverare per quelli più anziani i principi ispiratori, perché il tempo, specialmente in questo momento di comunicazioni frenetiche – anche per l’impatto della nuova Legge del Terzo Settore – può stendere una coltre di nebbia, mentre devono essere riscoperti in tutta la loro bellezza i valori che guidano il nostro volontariato, per apprezzare veramente l’importanza e l’incisività.